Creatività, bene comune²

L’arte è il linguaggio attraverso il quale la famiglia Boffa accompagna i progetti di riconversione architettonica di Building: fino al recente smantellamento, il cantiere di Lagrange12 è stato trasformato in un grande museo open air, attraverso l’esposizione di dodici tele disegnate dagli allievi dell’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino.

Il costante dialogo tra il recupero dell’architettura storica e l’arte prosegue a Quadrato, la trasformazione del convento degli Agostiniani di Via delle Orfane, nel cuore di Torino: Creatività, bene comune² è un’asta benefica, il cui ricavato (25.000€) è stato interamente devoluto in beneficienza alle associazioni AIN, Associazione Infanzia Nefropatica,  e VIVERE, Associazione Volontari e Famiglie con figli portatori di handicap.

Le 12 opere:

      • “Create” di Ahmad Armone e Vagnoni Meèra Fanny
      • “Senza titolo” di Riccardo di Stefano
      • “Filanda” di Anna Savio
      • “Generazioni” di Stefano Allisiardi
      • “Urban I.N.R.I” di Alessio Moroni
      • “Moja, Mbili, Tatu…” di Serena Arato
      • “Città Capovolta” di Claudia Guastella
      • “Lavori in corso” di Marcello Restaldi
      • “Senza titolo” di Pasquale Dominelli ed Elena Evangelisti
      • “Nessun vento è favorevole per chi non sa dove andare. Per noi che passiamo anche la brezza sarà preziosa.” di Antonio Filippini
      • “Homeland” di Antonio Castaneda
      • “Buena vista” di Carrettini Casandra e Golino Chiara

“Create” di Ahmad Armone e Vagnoni Meèra Fannycreate“L’opera nasce per illustrare i processi psicofisici di creazione, con un idea di espansione creativa. Il soggetto in questione presenta la “mente” che tende ad essere avvolta da processi mentali attraverso la conoscenza, che è stimolata e influenzata da qualcosa che trova esternamente. Nubi color arcobaleno esaltano il lato sensoriale della creatività sul soggetto in questione. L’occhio sta a sottolineare l’importanza della vista, coprotagonista insieme alla mente, nel partorire l’idea creativa.”

Affascinati fin da piccoli al mondo del disegno, i due artisti Ahmad Armone (Domenico Armone) e Meèra (Fanny Vagnoni) hanno anche in comune nella loro formazione, non solo artistica, i Graffiti, tendenza urbana fortissima nei primi anni del 2000. Ahmad nasce a Catanzaro dove tramite questa disciplina egli riesce a condividere le sue prime rappresentazioni, come d’altronde Meèra, che vive in una Roma considerata da molti la “New York” d’Italia per i Graffiti. I due crescono separatamente ma condividendo le proprie esperienze. Dopo aver concluso gli studi nel Liceo Artistico delle rispettive città, i due si conoscono per la prima volta all’Accademia delle Belle Arti di Roma, ove si erano iscritti per continuare il loro percorso artistico. Scoprono di avere molte cose in comune e decidono di intraprendere una relazione non solo lavorativa ma anche sentimentale, che li porta ad affacciarsi sulla scena della Street Art romana dove non possono non dare il proprio contributo in una corrente così contemporanea e forte che contagia le metropoli. Dopo molti riconoscimenti a livello artistico, Ahmad e Meèra si trasferiscono a Torino per trovare nuovi stimoli e continuare e ultimare gli studi presso l’Accademia Albertina.

“Senza titolo” di Riccardo di Stefanosenzatitolo_distefano
“La città può essere metaforizzata come un’immenso macchinario, un ammasso sferragliante e stratificato di case, torri, fabbriche e persone. Traballando, il mostro meccanico si muove, pur lentamente, verso un’evoluzione geografica quanto sociale. La creatività di coloro che vivono la città ne è il motore pulsante, fatto di istinti, idee e colori. La realizzazione della mia opera vuole rappresentare l’idea del moto lento ma inesorabile dell opificio/città verso il suo continuo divenire, sotto la spinta, appunto, di un’arte che coinvolga tutti coloro che lavorano, abitano, vivono la città.”

Sono nato ad Alessandria nel 1990, mi sono diplomato al liceo scientifico dove ho iniziato ad esprimere il mio interesse per il disegno. Durante gli studi scientifici ho frequentato il “Corso di Fumetto e Animazione” ad Asti. Dal 2009 frequento l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, inframezzata da un anno di studio in Germania, presso la “Burg Giebichenstein Kunsthochschule” ad Halle an der Saale. Il mio percorso di ricerca artistica si sviluppa tra l’incisione, l’illustrazione, il fumetto e la scultura. Punto cardine del mio lavoro è la riscoperta del passato: le creazioni meccaniche sono la conseguenza dei giochi creati da bambino con i Lego, impostando la mia ricerca sulla reinterpretazione e realizzazione delle fantasie della mia infanzia.

“Filanda” di Anna Saviofilanda“Il mio lavoro parte dal presupposto che la creatività è un punto di partenza, uno spazio bianco che come lana grezza va raffinata e filata per diventare la materia prima essenziale di qualunque progetto. Per crescere ed essere plasmata deve essere nutrita con esperienza e conoscenze, possibili solo attraverso il dialogo fra individui. La creatività è un bene comune anche perchè, senza comunità, morirebbe come un seme piantato su terra arida.”

Nata e cresciuta fra le colline monferrine, ho frequentato il liceo artistico A. Alciati di Vercelli. Attualmente sono iscritta alla scuola di pittura dell’Accademia Albertina di belle arti a Torino.

“Generazioni” di Stefano Allisiardigenerazioni“Sono partito dall’idea della condivisione, dell’intreccio e della contaminazione tra generazioni diverse come bene comune. L’età anagrafica non corrisponde necessariamente ad una sensibilità univoca ma può interagire e plasmarsi su piani differenti, creare un potenziale comune in cui non esistono gerarchie di nessun tipo. Ho voluto creare una forte continuità in tutti i volti, fusi in un monocromo che via via si sfronda verso il basso fino ad apparire una reminescenza, o forse un nuovo inizio in cui tutto deve ancora autodeterminarsi, in cui tutto può divenire.”

Sono nato a Savigliano il 4 luglio 1990. Frequento il Biennio specialistico in incisione e Grafica d’Arte. Nel 2011 ho esposto nella collettiva “Maestri e giovani artisti dell’Accademia Albertina di Torino” negli spazi espositivi della facoltà di Belle Arti di Istanbul (evento collaterale alla 12a biennale di Istanbul). Nel capoluogo piemontese ho tenuto un corso di disegno per la Regione Piemonte, a Palazzo Madama (2012). Attualmente sto lavorando in modo approfondito sulla stampa d’arte (incisione, litografia, serigrafia, xilografia) e sull’Illustrazione su carta collaborando per un manuale, edito prossimamente in collaborazione con l’Accademia Albertina l’Accademia di Brera, e racconti illustrati.

“Urban I.N.R.I” di Alessio Moronicitta“Urban I.N.R.I. E’ l’opera che ho realizzato per il progetto “Lagrange12”. Ho pensato alla creatività e alla città. Agli uomini che ci sono dietro e dentro. Ogni mattone nasconde storie, le storie degli uomini che hanno immaginato il palazzo che quel mattone concorre a definire, gli uomini che hanno posato quel mattone, quelli che hanno usufruito di quel palazzo…la città è una rete di storie e di uomini, la città è plasmata e riplasma gli uomini. In quest’opera ho giocato sul rapporto tra uomo e città: una città che scaturisce dalla mente dell’uomo/creatore o che lo sovrasta come una moderna corona di spine? Ma dopotutto l’arte non deve dare risposte… “L’arte non è ciò che vedi, ma ciò che consenti agli altri di vedere.” Edgar Degas”

Alessio Moroni, classe 1990, dopo essersi diplomato alla scuola di fumetto e animazione di Asti (2007-2009), ha conseguito la laurea in Grafica d’Arte presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino (2012) dove sta frequentando il biennio specialistico. Ha collaborato con il quotidiano La Repubblica illustrando due episodi del racconto Genius Loci di Massimo Tallone, con la rivista La Luna di Traverso (Mup Editore), con l’Anonima Fumetto disegnando un racconto per la rivista online La Città Nascosta, con MDV Autoproduzioni curando la copertina della graphic novel Shadows. Nel 2011 ha tenuto un corso presso Palazzo Madama a Torino in qualità di insegnate di copia dal vero. Attualmente è al lavoro su HellHunter, una graphic novel western-horror di cui è co-creatore, su testi di Luca Esposito.

“Moja, Mbili, Tatu…” di Serena AratoMoja, Mbili, Tatu“Sono stata particolarmente legata alla pittura di Lucian Freud e alla sua particolare attitudine all’indagine psicologica. In secondo luogo ho sviluppato un’attrazione forte (dalla quale nasce il quadro proposto per questo progetto) per la figura in movimento in particolare dopo due viaggi, uno in Kenya e l’altro in Turchia. Il confronto con la massa di persone, con la presenza/assenza è stato sconvolgente: in Kenya, dove la densità è minima e in alcune zone è difficile incontrare persone per lunghissimi tratti e in Turchia, a Istanbul, una delle città più popolate al mondo, dove invece è difficile non venire urtati o deviati da gruppi consistenti di persone a qualsiasi ora del giorno e della notte. I protagonisti del quadro proposto per questo progetto sono tre ragazzi incontrati in Kenya, durante il primo soggiorno a Maralal, che hanno attirato la mia attenzione saltando, giocando con qualsiasi strumento gli capitasse sotto mano, in un’esplosione di energia e occupando quanto più spazio possibile con la loro presenza.”

Serena Arato è nata nel 1990, vive e studia a Torino. Tutto il suo lavoro è incentrato sulla figura umana. Viaggiando in parallelo su due binari distinti nutre un profondo interesse nei confronti del ritratto ed un’attrazione legata al movimento della figura nello spazio. In primo luogo, il ritratto la affascina poiché il volto umano rappresenta per lei la narrazione di una storia. Ogni volto da lei rappresentato porta i segni di eventi, accidenti, rimaneggiamenti, letture diverse della realtà.

“Città Capovolta” di Claudia Guastella

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“L’arte vuole entrare nelle strade di Torino e NOI, abbiamo la possibilità di condividere la nostra arte con tutti. Partendo da questo pensiero, ho voluto realizzare qualcosa che le persone trovassero spettacolare e giocoso al tempo stesso: immaginando un ipotetico cantiere e trasformandolo in una giungla urbana, fatta di travi d’acciaio e scimmie variopinte che giocano con i colori; cercando di ricreare un mondo in cui l’arte entra a far parte con entusiasmo, nella vita di tutti i giorni, tingendo di colore gli aspetti più grigi.”

Claudia Guastella nasce e vive a Torino. Dopo il diploma conseguito al liceo artistico R. Cottini, prosegue il suo percorso di studi presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti (indirizzo Pittura) e la Scuola Internazionale di Fumetto di Torino. I suoi lavori sono di grandi dimensioni. Le sue figure sono scolpite da colori forti, accattivanti, la gestualità è tutto: l’azione del dipingere assume più importanza del soggetto stesso. Padroneggia molteplici tecniche pittoriche e sperimenta in libertà consistenze e formati differenti. I suoi soggetti sono eterogenei e, se pur principalmente figurativi, appaiono indefiniti, accennati, “schizzati”. Le pennellate rapide, le colature, macchie di colore e le sovrapposizioni creano ambienti eterei ma potenti. Da sempre appassionata di fumetto, Claudia ha esteso la sue abilità pittoriche anche verso la colorazione digitale.

“Lavori in corso” di Marcello Restaldilavorincorso“I soggetti dei miei dipinti sono scene di vita di ogni giorno, momenti del quotidiano colti nelle vie e nei parchi di Torino e nelle aule dell’Accademia Albertina. Questi fotogrammi sono sempre popolati dalla molteplicità di persone e personaggi che creano ogni giorno, con il loro interagire, la realtà in cui vivo. Le mie opere vogliono cogliere i loro movimenti, evidenziare i loro gesti, penetrare i loro comportamenti, esasperandone l’espressività con un tratto che sembra sfiorare la caricatura ma è in realtà debitore della straordinaria sintesi e capacità comunicativa del fumetto. Le persone sono il motore del mondo circostante ma ciò che lo costituisce è l’infinito insieme dei dettagli e dei particolari che caratterizzano ogni cosa. Per questo nei miei lavori la ricerca dei dettagli e l’attenzione alla loro resa hanno un ruolo centrale e la descrizione dei più piccoli oggetti non è secondaria rispetto a quella delle figure umane. Nella tavola realizzata per Lagrange12 ho voluto presentare il tema della creatività bene comune come un dialogo artistico fra generazioni diverse. Bambini e adulti lavorano insieme alla realizzazione di un progetto comune e ciò avviene in uno spazio, l’incrocio tra Via Lagrange e Via Giolitti, che è realmente comune, perché appartiene a tutti indistintamente.”

Marcello Restaldi è nato a Torino il 25 ottobre 1990. Laureato in Pittura presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino, nel 2013 ha partecipato alla mostra Sguardi luminosi curata da Marco Cingolani e a Spazi sospesi, mostra a cura di Laura Valle e Monica Saccomandi. Ha illustrato un episodio del racconto Genius Loci di Massimo Tallone apparso sul quotidiano La Repubblica e ha realizzato storie a fumetti per la rivista online La città nascosta.

“Senza titolo” di Pasquale Dominelli ed Elena Evangelistichange“Dentro di noi, per nostra natura, penso abbia sede uno spirito creativo, l’uomo crea e continua a voler creare. L’acqua che scorre è un elemento che sempre cambia e sempre è buono. Penso sia proprio il continuo cambiare che porti a una vita migliore. Ogni cambiamento della nostra vita sarà diverso dal precedente e anche se ci farà soffrire o gioire, stimolerà lo stimolo creativo a trovare nuove soluzioni o nuove risposte a domande antiche. L’acqua che scorre di un Touret torinese condivide con noi la sua essenza di scorrere continuamente, di cambiare sempre, in modo analogo fa il nostro pensiero. Il mio lavoro si collega con gli altri pannelli della scuola di pittura formando una frasse scossa : “change this country together”.”

Pasquale Dominelli

Riguardo la mia biografia… la domanda “Chi sono? Perchè sono?” sono il primo a pormela. Mi chiamo Pasquale Dominelli sono nato a Torino l’11 luglio 1990 e dal 2012 frequento l’Accademia di belle arti di Torino, seguendo Decorazione il primo anno e Pittura da novenbre 2013. Nel 2009 mi sono diplomato in Grafica Pubblicitaria all’Albe Steiner di Torino. Amo il presente, quello che mi circonda e quello che si sente nell’attimo che poco dura, forse consiste proprio in questo la sua bellezza.

Elena Evangelisti

Sono nata a Genova nel 1983 e sono torinese d’adozione dal 2006. Dipingo dall’età dell’adolescenza, momento in cui ho iniziato a frequentare l’atelier di Renata Soro, artista genovese, dove mi sono formata sulla tecnica ad olio. Il mio interesse in pittura è da allora orientato verso la figura umana e la sua forza espressiva. I miei studi sono continuati all’Università di Scienze Politiche, dove ho studiato Diritti Umani, e mi hanno portata a lavorare nel sociale occupandomi di migrazioni e nello specifico di rifugiati politici. Durante gli anni dell’università e poi del lavoro ho continuato a disegnare e dipingere, partecipando ad alcune esposizioni collettive. Al momento sto perfezionando la mia formazione artistica presso la scuola di Pittura dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.

“Nessun vento è favorevole per chi non sa dove andare.
Per noi che passiamo anche la brezza sarà preziosa.” di Antonio Filippinitram“Progettare, immaginare il futuro con un occhio rivolto al passato: un vecchio tram con i suoi bow-window aperti sulla città per mettere in collegamento persone e luoghi, per accompagnare le persone a casa, al lavoro, al cinema, al mercato, ma sempre insieme ad altre persone con cui fare due chiacchere o, forse, addirittura amicizia. Un’occasione per riscoprire e rivalutare una città “veramente bene comune”,cioè una città accogliente, amica, capace di guardare, farsi guardare e sorridere.”

Antonio Filippini è nato a Casorate Primo, in provincia di Pavia, il 10 marzo 1990. Ha frequentato il liceo artistico Alessandro Volta di Pavia diplomandosi in pittura nell’estate 2009. Successivamente si è trasferito a Torino per intraprendere il ciclo di studi e sperimentazione presso l’Accademia Albertina di Belle Arti.  Ha concluso il triennio di pittura diplomandosi nell’anno accademico 2012/2013. Attualmente frequenta l’ultimo anno di specializzazione in pittura sempre presso l’Accademia Albertina di Torino. Ha fatto parte del gruppo artistico torinese Gruppo Radici e Claudio Pieroni, partecipando attivamente al progetto “A scatola chiusa” (progetto realizzato con i ragazzi del carcere minorile torinese Ferrante Aporti  e Gruppo Radici). Si interessa  di pittura figurativa, incisioni,fotografia e street-art utilizzandoli come linguaggi espressivi per i suoi lavori.

“Homeland” di Antonio Castanedasuonatori“Siamo testimoni oggi che nel mondo dell’arte, tutto può essere poesia – o, in un contesto predefinito – nella vita quotidiana, tutto può essere arte. In ogni caso, la critica e alcuni artisti contemporanei sembrano credere che la pittura o l’arte in generale, siano mezzi anacronistici: nel senso che non hanno la libertà e la portata che fornisce l’arte concettuale in tutte le sue forme. Io, per parte mia, come studente d’arte e artista contemporaneo, penso che la pittura oggi, apre più porte di quante non ne chiuda. Così mi piacerebbe studiarla e metterla in pratica: sfruttando la libertà di “Oggi” per comunicare attraverso l’arte. Inoltre, sono fermamente convinto che un’opera d’arte acquisisce tantissimo quando riesce a parlare da sé… o a suggerire da sola. Qui sta la funzione comunicativa dell’arte e tutta la sua poesia. Ecco il suo potere: Cosa provoca l’arte nello spettatore? Perché una didascalia di tre pagine o un documentario sono necessari per comprenderla? Non sarebbe più pratico se questa potesse evocare da sola qualcosa nell’osservatore? Non aumenterebbe così la sua forza e portata?”

Sono nato in Brasile nel 1988, figlio di genitori peruviani, ho frequentato il liceo francese a Lima. Poi ho cominciato i miei studi superiori nella Pontificia Università Cattolica del Perù. Dopo due anni di corso nella facoltà di Belle Arti mi sono trasferito a Parigi all’università Paris 1 “La Sorbonne”, nella quale ho frequentato il triennio in arti plastiche e scienze dell’arte. Dopodiché mi sono iscritto al biennio di pittura dell’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino.

“Buena vista” di Carrettini Casandra e Golino Chiaratogheter“La creatività ci da la possibilità di raggiungere la sommità di un albero e di farci diventare parte del suo fusto e dei suoi rami; allo stesso modo essa ci permette di fonderci con le menti che camminano per la città nella quale turbiniamo. Ed in fondo per fare sì che tale connessione avvenga, è sufficiente un unico ingrediente: “un insieme”.

Io, Casandra Carrettini, nata a Buenos Aires, ho studiato al liceo artistico San Telmo a Malaga e adesso frequento l’Accademia Albertina di Torino insieme alla mia amica Chiara Golino con la quale condivido questo progetto. Lei ha studiato al Primo Liceo artistico di Torino e adesso è parte dell’associazione ALA. Noi due abbiamo vissuto vicine l’evento del Prix Italia del settembre scorso in collaborazione con la RAI, dipingendo il nostro ramo dell’Albero delle Idee sulla facciata della sede di Torino.